Il Segreto di Medusa

Titolo: Il Segreto di Medusa
Autore: Hannah Lynn
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 2 dicembre 2021
Genere: narrativa, mitologia
Pagine: 256

Buon pomeriggio lettori, oggi vi parlo di un mito a me caro: quello di Medusa.

E, come per la precedente recensione di Galatea, anche stavolta si tratta di un retelling di un mito greco. Diciamo che da un un po’ di tempo questi retelling sono quasi un “trend” e molti autori si stanno facendo notare per la loro bravura, pubblicando serie e serie di libri tutti con diversi retelling.

Il Segreto di Medusa è il primo di una trilogia chiamata “Grecian Women”.

Infatti l’autrice Hannah Lynn ha pubblicato tre romanzi autoconclusivi in chiave femminista e con protagoniste tre diverse figure femminili della mitologia greca:

  1. Il segreto di Medusa –> titolo originale “Athena’s child” con protagonista Medusa
  2. La vendetta degli Dei –> titolo originale “A Spartan’s Sorrow” con protagonista Clitennestra
  3. Il mistero delle amazzoni (uscirà in Italia il 5 luglio 2022) –> titolo originale “Queens of Themiscyra” con protagonista Ippolita.

Tutti propongono di riadattare il mito in chiave femminista, e con una diretta denuncia sociale.

Anche questa è la scia del precedente libro recensito (Galatea di Madeline Miller).

Senza indugi vado avanti parlandovi del libro, ma prima eccovi la trama:

Colei che pietrifica con un solo sguardo nasconde un segreto che nessuno conosce.

Radiosa, innocente, la più pura tra le sacerdotesse di Atena. La bellezza di Medusa va ben oltre quella dei semplici mortali. Per questo, quando lo sguardo colmo di lussuria del dio Poseidone cade su di lei, l’unico luogo in cui spera di trovare rifugio è il sacro tempio della protettrice dei greci. Ma nessuno può sfuggire a un dio. E la divina Atena, signora delle arti e della guerra, non avrà pietà per colei che ha profanato la sua casa. Poco importa che Medusa, violata nel corpo e nello spirito contro la propria volontà, implori il suo perdono.

Da questo momento il male che le è stato inflitto diventerà la sua corazza e abbraccerà l’oscurità, in esilio, perché chiunque altro le ha voltato le spalle. Si trasformerà nel mostro che gli altri hanno deciso che doveva essere.

Nel frattempo, un giovane di nome Perseo si appresta a partire con la missione di uccidere Medusa. La storia dell’eroe Perseo e del mostro Medusa è stata raccontata molte volte.

Questa è un’altra storia.

In un tempo in cui gli dèi camminano tra i mortali, il confine tra la gloria e l’infamia è estremamente labile. Ma ogni mito ha bisogno di eroi e di mostri.

La storia arriva distorta. Quella di Medusa è rimasta sepolta per lungo tempo. È arrivato il momento di sapere la verità.

Il libro parla quindi della vita di Medusa e di come sia diventata il mostro che noi tutto conosciamo.

Come narrato da Ovidio, Medusa cade vittima di una maledizione lanciata dalla dea Atena. Medusa, sacerdotessa della grande Dea Atena, ha avuto un rapporto sessuale con il Dio Poseidone all’interno di un tempio e Atena la maledice dandole la famosa capigliatura ed il potere di trasformare gli umani in statue.

Ma l’autrice fa un passo in più, e ci racconta tutto questo dal punto di vista di Medusa, come vittima dei soprusi della Dea Atena e di una società che la trasforma in un “mostro”.

Vediamo, quindi, una Atena vendicativa e cattiva nei confronti della sua sacerdotessa, e dipinge Medusa come una donna perfida, evitando però di parlare della sua parte nella storia:

Atena addolcì i lineamenti in un sorriso, anche se lo scintillio diffidente non abbandonava i suoi occhi. Strinse le labbra, poi si girò verso quella macchia di terra (ormai poco più di un puntino) su cui Perseo fissava gli occhi fino a pochi minuti prima.

«Posso dirti ciò che so della gorgone Medusa». Parlò continuando a guardare l’oceano. «Posso dirti che millenni di isolamento creano belve in cui la razionalità non può più avere la meglio. Parlerà anche la lingua degli uomini, ma non c’è più umanità nelle sue vene che nutrimento nel veleno delle vipere avvolte attorno al suo capo. Posso dirti che trae piacere da ogni morte, che gioca con le sue vittime come un gatto col topo. Certo, un topo con una zampa ferita può sfuggire al gatto e andare a morire nell’angolo nascosto di un campo. Tale grazia non è concessa alle vittime di Medusa. Nessun attimo di solitudine». Guardò di nuovo Perseo. Lo scintillio grigio era scomparso, sostituito da qualcosa di ancora più oscuro. «Non è umana. Non è mai stata umana. Non cercare di convincerti del contrario. Non cadrà negli inganni di un uomo. Ha visto tutto e tutto ha sconfitto».

Hannah Lynn ci ridà il mito di Medusa con piccoli ma preziosi cambiamenti, e ci mostra la fragilità di Medusa, che cerca anche di proteggere le sorelle minori, anch’esse gorgoni.

Ma Perseo capisce la donna che ha davanti e si fa raccontare tutta la versione, elaborando quindi un suo parere a riguardo.

 E poi vi è anche un finale triste ma molto profondo.

Medusa descritta come una donna che subisce violenze fisiche e psicologiche, e che si mostra, si mette a nudo, rivelando così un suo lato umano e fragile che nessuno aveva ancora evidenziato, ecco la bravura di Hannah Lynn.

~

Sono rimasta esterrefatta da questo romanzo, e soprattutto da alcune scene, che mi hanno permesso di amare ancora di più Medusa e la sua turbolenta e tragica storia.

Alcuni pensano che mostri si nasca. Che ci siano creature approdate su questa Terra con un’oscurità talmente soverchiante nel cuore che l’amore di un misero mortale non potrebbe mai domarla. Secondo costoro, queste anime non possono essere redente e non se lo meritano nemmeno. Sono bestie, decise a portare il caos nella vita di chiunque incroci il loro cammino. Sono vendicative e piene d’odio e si meritano soltanto il nostro disprezzo. Forse è vero. Magari tutti i mostri sono così fin dalla nascita. Forse, però, è solo un espediente utilizzato per nascondere l’oscurità che tutti ci portiamo dentro. Che costringiamo noi stessi a nascondere al mondo intero perché non riusciamo nemmeno a immaginare quali misfatti orribili provocherebbe se le permettessimo di crescere. Perché è questa la verità che tutti noi conosciamo: l’oscurità cresce. Altrimenti sarebbe tutto più facile. Questa storia sarebbe più semplice, per molti versi, se l’oscurità fosse nata dentro di lei. Ma non è così. Lei non era così. Furono dei mostri a creare Medusa, ma lei non era nata da essi.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...