La casa sul mare celeste

Titolo: La casa sul mare celeste
Autore: T.J.Klune
Editore: Mondadori Oscar Vault
Data di pubblicazione: 13 luglio 2021
Genere: fantasy, young adult
Pagine: 348

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di “La casa sul mare celeste” che entra subito a far parte della rubrica LGBT del mio Blog.

Libro delicato ed emozionante, lo considero uno dei miei preferiti letti quest’anno e soprattutto uno dei rari casi in cui uno young adult si adatta a qualsiasi lettore, di qualunque età.

Un mix di argomenti trattati con magia e semplicità, Klune mi ha sorpresa e affascinata con il suo stile di narrazione.

Ma procediamo con ordine, eccovi la trama:

Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli “normali”, siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell’ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un’isola remota, Marsyas, e stabilire se l’orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull’isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto. Un’incantevole storia d’amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.

“Non vorresti essere qui?” Questa è la frase stampata nel tappetino per il mouse di Linus Baker. Unico elemento “strano” al di fuori della sua vita opaca ed abitudinaria.

Linus è il protagonista del libro, personaggio in cui facilmente il lettore può rivedersi, poiché chiuso in una comfort zone in cui tutti noi possiamo rispecchiarci.

Linus Baker è un uomo che vive con una gatta, Calliope, e lavora come assistente sociale, occupandosi però di bambini con poteri.

Si reca ogni giorno in ufficio, facendo sempre lo stesso percorso e svolgendo ogni giorno le stesse identiche azioni. Non un elemento di novità o di cambiamento, al di fuori di quell’immagine con la sabbia ed il mare di sfondo: “non vorresti essere qui?”

Tutto cambia quando una mattina viene improvvisamente convocato dalla Suprema Dirigenza per un incarico della massima segretezza: deve trascorrere un mese nell’isola di Marsyas, in un orfanotrofio con sei bambini e diretto da un certo Arthur Parnassus.

Linus ha 24 ore per prepararsi senza poter parlarne con nessuno.

Da questo incarico tutto cambia. Cambia la sua percezione della vita, il suo modo di supervisionare, il suo senso di casa e di affetti.

Come dal titolo “la casa sul mare celeste”, per Linus cambia il concetto di “Casa” e mai avrebbe pensato di scoprirlo all’interno di un orfanotrofio.

Linus, abituato a vivere da solo, si ritrova a dover giudicare un rapporto tra un adulto e sei bambini, senza che ci sia tra loro un legame di sangue.

Casa intesa come luogo dove si sta bene insieme, ci si occupa l’uno dell’altro senza nessun obbligo ma solo puro interesse che viene dal cuore.

Linus, che non era abituato a tutto ciò, si attiene ogni giorno al suo manuale e non sa come reagire a tutte queste novità, che di certo risultano scorrette ed inaccettabili per il DIMAM (Dipartimento per la Magia Minorile).

Si ritroverà in mezzo a Lucy, Talia, Phee, Chauncey, Theodore e Sal, sei bambini meravigliosi, ognuno di loro particolare ed unico.

“È solo che… Non ho mai avuto tempo” Spiegò Linus, profondamente a disagio. “Troppe… Troppe responsabilità. Faccio un lavoro importante e…”

Con un gorgoglio profondo di gola, Theodore attaccò la fetta di carne che la signorina Chapelwhite gli aveva messo nel piatto.

“Arthus dice sempre che dobbiamo dedicare del tempo anche alle cose che ci piacciono” Intervenne Talia. “Altrimenti rischiamo di dimenticare come si fa a essere felici. Tu non sei felice Signor Baker? “

Questo incontro metterà in discussione tutta la vita di Linus, che dovrà uscire dalla sua comfort zone per rendersi conto di molte cose.

~

La casa sul mare celeste è uno young adult adatto a tutti, come vi accennavo all’inizio, che coinvolge i più giovani grazie ad un ambientazione magica e personaggi inesperti ed impetuosi, ma riesce a catturare anche i lettori più grandi grazie al protagonista nel quale ci si rispecchia facilmente con i suoi problemi di vita quotidiana.

I temi trattati sono davvero tanti, prima di tutto l’accettazione del diverso, inteso nell’immediato con i bambini che hanno dei poteri, ma chiamati “bambini speciali” fa riferimento diretto ai bambini con disabilità ( di cui appunto in Europa, nella sfera dell’istruzione, si parla di BES cioè bambini con bisogni educativi speciali).

E vi è poi anche il tema della discriminazione e la paura del diverso. L’ignoranza e il non voler conoscere qualcosa di diverso da noi, tematiche purtroppo sempre attuali, legate anche all’omofobia e al razzismo.

Ma si parla anche di amore in ogni sua forma, non solo verso ogni tipo di forma di vita, ma anche verso il pianeta in cui viviamo:

“Come hai fatto?” Chiese Linus, coi petali ancora stretti tra le dita.

La bambina si strinse nelle spalle. “Ho ascoltato la terra. Canta. La maggior parte della gente non lo sa. Devi ascoltare con tutte le tue forze. Alcuni, per quanto si sforzino, non riusciranno mai a sentirla. Ma io la sento come sento te. Ha cantato per me.”

E, soprattutto, cornice che racchiude tutte queste tematiche è la fragilità di ogni essere umano, di ogni singolo all’interno di una società nel quale non viene accettato.

“Non sono che carta. Fragile e sottile.

Se mi si tiene controsole, esso risplende attraverso di me. Mi scrivono sopra, e non mi si può riutilizzare.

Ognuno di questi graffi è una storia. Questi graffi sono una storia.

Raccontano cose che altri leggono, ma vedendo sempre e solo le parole, mai quello su cui le parole sono scritte.

Non sono che un foglio di carta, e sebbene ce ne siano molti altri come me, nessuno è mai perfettamente identico all’altro.

Io sono arida pergamena. Ho solchi. Ho buchi. Bagnami, e mi scioglierò. Dammi fuoco, e brucerò. Stringimi tra mani inaccorte, e mi accartoccerò. Mi strapperò.

Non sono che carta. Fragile e sottile.”

Io credo che questo libro vada regalato a più persone possibili, e spero che venga consigliato e letto nelle scuole. Contiene all’interno tante tematiche su cui è possibile riflettere e crescere come giovani individui che entrano a far parte del collettivo. Menti ancora fresche e fragili, facilmente influenzabili. E fa riflettere, soprattutto, sulla speranza che si possa vivere in un mondo migliore rispetto a quello in cui viviamo oggi.

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